Targhe professionali: successo!
«Questa nuova regola comporta grandi vantaggi»
1° luglio 2021 agvs-upsa.ch – L’impegno congiunto dell’UPSA, dell’Ufficio federale delle strade (USTRA) e dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) è servito: i tragitti con la targa professionale svizzera sono ora consentiti in Germania. L’accordo entrerà in vigore il 1° luglio 2021 e rappresenta in modo esemplare la buona interconnessione dell’UPSA.
jas/mig. L’USTRA e il Ministero federale tedesco per i trasporti e le infrastrutture digitali (BMVI) hanno sottoscritto un accordo a tempo determinato sul riconoscimento reciproco di diversi documenti di circolazione e targhe specifici del relativo Paese. Pertanto, i viaggi con la targa professionale svizzera sono ora consentiti in Germania. La lunga attesa di questa svolta ha dato i suoi frutti. Christian Oschwald, che lavora già da 20 anni presso il socio UPSA Zentral-Garage nella località di confine Thayngen SH, ritiene che questa decisione sia eccellente: «Infatti, abbiamo alcuni clienti tedeschi, i cui veicoli possiamo ora ritirare o riconsegnare senza problemi anche con la targa professionale. Questa nuova regola presenta grandi vantaggi anche per il nostro carroattrezzi, che può essere utilizzato con la targa professionale. Questo vale anche per le corse di trasferimento verso Hemishofen o Ramsen, che presto potremo effettuare anche per la via più diretta attraverso il territorio tedesco, il che ci aiuterà enormemente nel lavoro quotidiano». Anche Vladimir Kosanovic di A.M. Automobile a Thayngen si dimostra soddisfatto: «Ci semplifica enormemente il lavoro, perché così posso portare i veicoli a validi meccanici della regione in modo più rapido e diretto, senza lunghe deviazioni».
L’accordo di attuazione in vigore fino al 31 dicembre 2023 si applica alle licenze di circolazione collettive svizzere e alle rispettive targhe professionali dei concessionari, nonché ai certificati di circolazione tedeschi per le targhe rosse, le targhe provvisorie e le targhe per veicoli d’epoca. I veicoli muniti di targa tedesca potranno continuare a circolare in Svizzera. Questo successo si deve anche e soprattutto all’UPSA e l’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), il cui impegno e il costante follow-up sono stati premiati. Il prossimo passo è raggiungere un accordo simile con l’Italia. «Qui dobbiamo pazientare ancora un po’. Non appena ci saranno novità, pubblicheremo immediatamente una comunicazione su agvs-upsa.ch», comunica la giurista dell’UPSA Olivia Solari.
L’accordo con la Germania facilita il lavoro nel settore dell’auto, anche se l’importazione e l’esportazione con le targhe professionali restano vietate. A tal fine è possibile ottenere presso gli uffici cantonali della circolazione stradale una speciale targa per l’esportazione. «Sono molto lieto che sia possibile circolare in Germania con le targhe professionali. In quanto specialisti di auto d’epoca, ci muoviamo in tutta Europa», spiega Georg Dönni di Classic Car AG di Roggliswil LU. I viaggi nei Paesi confinanti sono vari: la ricognizione dei rally, ma anche il loro svolgimento e la relativa partecipazione, nonché la partecipazione a eventi di auto d’epoca. «Il fatturato perso è sicuramente a sei cifre», racconta il socio UPSA, che ha ancora una controversia irrisolta sulla targa professionale in seguito a un viaggio in Germania, «anche se ho già pagato 5000 euro».
L’USTRA e il BMVI mirano a garantire il riconoscimento delle suddette licenze di circolazione e targhe anche dopo il 31 dicembre 2023. L’accordo è stato reso necessario dalla Convenzione di Vienna del 1968, che stabilisce che le licenze di circolazione e le targhe devono soddisfare determinati criteri per l’uso transfrontaliero. Nella licenza di circolazione, ad esempio, deve essere indicato anche il numero di telaio. Dato che le licenze di circolazione collettive svizzere possono essere utilizzate per diversi veicoli (anche per quelli non immatricolati) non sono in linea con i criteri della Convenzione. I Paesi confinanti sono quindi liberi di riconoscere o meno tali documenti e le relative targhe.
L’accordo di attuazione in vigore fino al 31 dicembre 2023 si applica alle licenze di circolazione collettive svizzere e alle rispettive targhe professionali dei concessionari, nonché ai certificati di circolazione tedeschi per le targhe rosse, le targhe provvisorie e le targhe per veicoli d’epoca. I veicoli muniti di targa tedesca potranno continuare a circolare in Svizzera. Questo successo si deve anche e soprattutto all’UPSA e l’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), il cui impegno e il costante follow-up sono stati premiati. Il prossimo passo è raggiungere un accordo simile con l’Italia. «Qui dobbiamo pazientare ancora un po’. Non appena ci saranno novità, pubblicheremo immediatamente una comunicazione su agvs-upsa.ch», comunica la giurista dell’UPSA Olivia Solari.
L’accordo con la Germania facilita il lavoro nel settore dell’auto, anche se l’importazione e l’esportazione con le targhe professionali restano vietate. A tal fine è possibile ottenere presso gli uffici cantonali della circolazione stradale una speciale targa per l’esportazione. «Sono molto lieto che sia possibile circolare in Germania con le targhe professionali. In quanto specialisti di auto d’epoca, ci muoviamo in tutta Europa», spiega Georg Dönni di Classic Car AG di Roggliswil LU. I viaggi nei Paesi confinanti sono vari: la ricognizione dei rally, ma anche il loro svolgimento e la relativa partecipazione, nonché la partecipazione a eventi di auto d’epoca. «Il fatturato perso è sicuramente a sei cifre», racconta il socio UPSA, che ha ancora una controversia irrisolta sulla targa professionale in seguito a un viaggio in Germania, «anche se ho già pagato 5000 euro».
L’USTRA e il BMVI mirano a garantire il riconoscimento delle suddette licenze di circolazione e targhe anche dopo il 31 dicembre 2023. L’accordo è stato reso necessario dalla Convenzione di Vienna del 1968, che stabilisce che le licenze di circolazione e le targhe devono soddisfare determinati criteri per l’uso transfrontaliero. Nella licenza di circolazione, ad esempio, deve essere indicato anche il numero di telaio. Dato che le licenze di circolazione collettive svizzere possono essere utilizzate per diversi veicoli (anche per quelli non immatricolati) non sono in linea con i criteri della Convenzione. I Paesi confinanti sono quindi liberi di riconoscere o meno tali documenti e le relative targhe.
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