Thomas Hurter sul «SonntagsBlick»
«La legge sul CO2 non aiuta il clima»
15 marzo 2021 agvs-upsa.ch – In qualità di presidente dell’ACS, Thomas Hurter prende posizione contro la legge sul CO2 spiegandone gli impatti per gli automobilisti sotto forma di tasse più alte.
Il 12 gennaio 2021, i rappresentanti del comitato economico cantonale hanno consegnato alla Cancelleria federale le firme per chiedere un referendum. Thomas Hurter era presente. Fonte: Thomas Hurter/Michael Kessler – Profifoto.ch.
mig. Il 17 giugno 2021 gli elettori voteranno sulla legge sul CO2. Un comitato economico, a cui aderisce anche l’UPSA, ha raccolto più di 110 000 firme per il referendum. «Raccogliere così tante firme - e così rapidamente, anche se durante la pandemia da coronavirus non sono stati possibili incontri pubblici - è un segnale forte», afferma Thomas Hurter, presidente designato dell’UPSA, in un’intervista sul «SonntagsBlick», chiarendo come la legge sul CO2 non aiuti il clima perché il suo approccio è sbagliato. «Si mira a ridurre le emissioni con le sanzioni. Non funziona così. Lo Stato dovrebbe creare buone condizioni quadro promuovendo in questo modo l’innovazione.»
Interpellato sugli impatti della legge sul CO2 per gli automobilisti, il consigliere nazionale UDC sottolinea che il prezzo della benzina aumenterà di 12 centesimi dal 2025. «Se il fondo stradale è sottofinanziato, la Confederazione può aumentare di altri 4 centesimi il prezzo della benzina. Questo scenario è inevitabile con la legge sul CO2, poiché la metà degli aiuti per il finanziamento delle strade sarà versata nel fondo per il clima», afferma Hurter. Inoltre, le entrate derivanti dalle tasse sugli oli minerali diminuirebbero a causa della crescente elettromobilità. «Oggi, già 76 centesimi del prezzo del carburante vanno solo per le tasse e la legge farà aumentare i prezzi di fino ad altri 16 centesimi.» Questo comporta costi più elevati per le aziende, che a loro volta ricadono sul cliente finale.
Secondo Hurter, l’argomentazione dei sostenitori, in base alla quale questo valore massimo sia difficilmente sfruttabile, è un sogno. Grazie al suo lavoro di parlamentare sa che lo Stato si orienta molto rapidamente verso l’importo massimo definito. Il pilota di Swiss cita come esempio attuale le tariffe aeree: «La legge sul CO2 prevede sì una gamma di prezzi per l’imposta sui biglietti aerei, ma nei regolamenti interni e nelle discussioni viene menzionato solo l’importo massimo anche se la legge non è stata ancora adottata.»
Alla fine dell’intervista Hurter ribadisce uno dei suoi messaggi chiave: «Se non freniamo l’innovazione con la legge sul CO2, la Svizzera può trovare risposte pulite ed ecologiche alla grande domanda del futuro: da dove proviene l’energia?» Nella sua risposta egli cita i carburanti sintetici prodotti con energie alternative, ammettendo anche che l’idrogeno avrà un futuro e che la mobilità elettrica è la soluzione giusta per l’agglomerazione. «Ciò che tuttavia non scomparirà mai o quasi mai, è il fascino e la passione per le auto, che suscitano emozioni e sono espressione di libertà e indipendenza.»
Il 12 gennaio 2021, i rappresentanti del comitato economico cantonale hanno consegnato alla Cancelleria federale le firme per chiedere un referendum. Thomas Hurter era presente. Fonte: Thomas Hurter/Michael Kessler – Profifoto.ch.
mig. Il 17 giugno 2021 gli elettori voteranno sulla legge sul CO2. Un comitato economico, a cui aderisce anche l’UPSA, ha raccolto più di 110 000 firme per il referendum. «Raccogliere così tante firme - e così rapidamente, anche se durante la pandemia da coronavirus non sono stati possibili incontri pubblici - è un segnale forte», afferma Thomas Hurter, presidente designato dell’UPSA, in un’intervista sul «SonntagsBlick», chiarendo come la legge sul CO2 non aiuti il clima perché il suo approccio è sbagliato. «Si mira a ridurre le emissioni con le sanzioni. Non funziona così. Lo Stato dovrebbe creare buone condizioni quadro promuovendo in questo modo l’innovazione.»
Interpellato sugli impatti della legge sul CO2 per gli automobilisti, il consigliere nazionale UDC sottolinea che il prezzo della benzina aumenterà di 12 centesimi dal 2025. «Se il fondo stradale è sottofinanziato, la Confederazione può aumentare di altri 4 centesimi il prezzo della benzina. Questo scenario è inevitabile con la legge sul CO2, poiché la metà degli aiuti per il finanziamento delle strade sarà versata nel fondo per il clima», afferma Hurter. Inoltre, le entrate derivanti dalle tasse sugli oli minerali diminuirebbero a causa della crescente elettromobilità. «Oggi, già 76 centesimi del prezzo del carburante vanno solo per le tasse e la legge farà aumentare i prezzi di fino ad altri 16 centesimi.» Questo comporta costi più elevati per le aziende, che a loro volta ricadono sul cliente finale.
Secondo Hurter, l’argomentazione dei sostenitori, in base alla quale questo valore massimo sia difficilmente sfruttabile, è un sogno. Grazie al suo lavoro di parlamentare sa che lo Stato si orienta molto rapidamente verso l’importo massimo definito. Il pilota di Swiss cita come esempio attuale le tariffe aeree: «La legge sul CO2 prevede sì una gamma di prezzi per l’imposta sui biglietti aerei, ma nei regolamenti interni e nelle discussioni viene menzionato solo l’importo massimo anche se la legge non è stata ancora adottata.»
Alla fine dell’intervista Hurter ribadisce uno dei suoi messaggi chiave: «Se non freniamo l’innovazione con la legge sul CO2, la Svizzera può trovare risposte pulite ed ecologiche alla grande domanda del futuro: da dove proviene l’energia?» Nella sua risposta egli cita i carburanti sintetici prodotti con energie alternative, ammettendo anche che l’idrogeno avrà un futuro e che la mobilità elettrica è la soluzione giusta per l’agglomerazione. «Ciò che tuttavia non scomparirà mai o quasi mai, è il fascino e la passione per le auto, che suscitano emozioni e sono espressione di libertà e indipendenza.»
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