Sentenza con una grande eco
Peugeot ha abusato del suo potere di mercato
6 aprile 2021 upsa-agvs.ch – La corte suprema austriaca (OGH) ha sentenziato che Peugeot Austria ha abusato per anni del suo potere di mercato nei confronti di un commerciante dell’Austria superiore. «È una sentenza che avrà una grande eco anche in Svizzera», afferma Tobias Treyer, legale dell’UPSA.
sco. Così i giudici viennesi hanno confermato la sentenza emessa nel 2020 dal tribunale competente in materia di concorrenza e ordinato a Peugeot Austria (PSA) di omettere entro tre mesi qualsiasi abuso della sua posizione di mercato.
Ecco i punti salienti della controversia:
I media UPSA hanno chiesto all'avvocato dell’Unione Tobias Treyer se la sentenza avrà conseguenze anche in Svizzera.
Signor Treyer, l’OGH ha stabilito che per anni l’importatore austriaco di Peugeot ha abusato del suo potere di mercato. È un problema solo austriaco o vede casi simili anche in Svizzera?
Tobias Treyer, Treyer & Zihlmann. Studio legale e notarile: I comportamenti e le regole trattati dalla sentenza li vediamo anche in Svizzera. Nel caso di alcuni costruttori, riscontriamo bonus che dipendono in parte dalle indagini sulla soddisfazione dei clienti e con interviste attuate in modo spesso dubbio. Peugeot, ad esempio, ha una scala di valutazione che i clienti svizzeri hanno difficoltà a capire. Negli ultimi anni, alcune marche hanno smesso di subordinare i bonus a queste indagini ma altre lo fanno ancora. Abbiamo constatato differenze a volte esorbitanti tra le tariffe orarie addebitate ai clienti e quelle che i costruttori sono disposti a pagare per i lavori in garanzia. Un’altra controversia sempre accesa, poi, è quella degli obiettivi di vendita irrealistici.
L’OGH ha richiamato all’ordine Peugeot Austria. Secondo lei, che significato ha la sentenza in senso più generale?
È una decisione nettamente in favore dei commercianti. La sentenza dimostra che certi comportamenti degli importatori e costruttori sono inaccettabili. Nel caso specifico, si tratta di un abuso di potere di mercato da parte di Peugeot Austria a discapito dei partner contrattuali. È chiaro che la sentenza vale solo per l’Austria. Ma sono convinto che avrà un’eco in tutta Europa e, alla fin fine, anche in Svizzera. I costruttori che guardano all’UE dovranno decidere se e come adeguare le istruzioni e le condotte criticate dalla sentenza. E ciò di cui si discute nell’UE produce effetti in Svizzera e sugli importatori locali.
In altre parole, passeranno anni prima che la situazione dei garagisti cambi – a meno che uno di loro non faccia causa.
No, non la vedo così. Da quello che so, non ci sono procedimenti pendenti di questo genere in Svizzera, che peraltro durerebbero molto a lungo. I procedimenti giudiziali attualmente in corso nel nostro paese ruotano sul diritto ai contratti per l’after-sales. La sentenza austriaca fornisce una serie di argomenti su cui far leva verso la fine dell’anno, quando le associazioni dei commercianti di marca e gli importatori negozieranno le direttive per la definizione dei margini e bonus per il 2022. Spero che, sulla scorta della sentenza, le parti convengano nuove regole che vadano a vantaggio di entrambe.
sco. Così i giudici viennesi hanno confermato la sentenza emessa nel 2020 dal tribunale competente in materia di concorrenza e ordinato a Peugeot Austria (PSA) di omettere entro tre mesi qualsiasi abuso della sua posizione di mercato.
Ecco i punti salienti della controversia:
- subordinazione dei premi dovuti ai commercianti alle indagini sulla soddisfazione dei clienti
- riduzione dei margini dei commercianti che, per scelta, non hanno raggiunto obiettivi di vendita spropositati
- concorrenza tra i commercianti e le aziende di proprietà di PSA, avvantaggiate dalle sovvenzioni sui prezzi per i clienti finali
- eccessiva laboriosità del sistema di controllo di PSA
- tariffe orarie per i lavori coperti da garanzia non sufficienti a coprire i costi
- costi del mystery shopping e dei sistemi di audit di PSA passati ai commercianti.
I media UPSA hanno chiesto all'avvocato dell’Unione Tobias Treyer se la sentenza avrà conseguenze anche in Svizzera.
Signor Treyer, l’OGH ha stabilito che per anni l’importatore austriaco di Peugeot ha abusato del suo potere di mercato. È un problema solo austriaco o vede casi simili anche in Svizzera?
Tobias Treyer, Treyer & Zihlmann. Studio legale e notarile: I comportamenti e le regole trattati dalla sentenza li vediamo anche in Svizzera. Nel caso di alcuni costruttori, riscontriamo bonus che dipendono in parte dalle indagini sulla soddisfazione dei clienti e con interviste attuate in modo spesso dubbio. Peugeot, ad esempio, ha una scala di valutazione che i clienti svizzeri hanno difficoltà a capire. Negli ultimi anni, alcune marche hanno smesso di subordinare i bonus a queste indagini ma altre lo fanno ancora. Abbiamo constatato differenze a volte esorbitanti tra le tariffe orarie addebitate ai clienti e quelle che i costruttori sono disposti a pagare per i lavori in garanzia. Un’altra controversia sempre accesa, poi, è quella degli obiettivi di vendita irrealistici.
L’OGH ha richiamato all’ordine Peugeot Austria. Secondo lei, che significato ha la sentenza in senso più generale?
È una decisione nettamente in favore dei commercianti. La sentenza dimostra che certi comportamenti degli importatori e costruttori sono inaccettabili. Nel caso specifico, si tratta di un abuso di potere di mercato da parte di Peugeot Austria a discapito dei partner contrattuali. È chiaro che la sentenza vale solo per l’Austria. Ma sono convinto che avrà un’eco in tutta Europa e, alla fin fine, anche in Svizzera. I costruttori che guardano all’UE dovranno decidere se e come adeguare le istruzioni e le condotte criticate dalla sentenza. E ciò di cui si discute nell’UE produce effetti in Svizzera e sugli importatori locali.
In altre parole, passeranno anni prima che la situazione dei garagisti cambi – a meno che uno di loro non faccia causa.
No, non la vedo così. Da quello che so, non ci sono procedimenti pendenti di questo genere in Svizzera, che peraltro durerebbero molto a lungo. I procedimenti giudiziali attualmente in corso nel nostro paese ruotano sul diritto ai contratti per l’after-sales. La sentenza austriaca fornisce una serie di argomenti su cui far leva verso la fine dell’anno, quando le associazioni dei commercianti di marca e gli importatori negozieranno le direttive per la definizione dei margini e bonus per il 2022. Spero che, sulla scorta della sentenza, le parti convengano nuove regole che vadano a vantaggio di entrambe.
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