Votazione popolare del 13 giugno
La nuova legge sul CO2 è cara, inutile e ingiusta!
«La Svizzera già oggi è un esempio per ciò che riguarda la politica ambientale», ha spiegato il consigliere nazionale Christian Imark, imprenditore / SO. La nuova legge sul CO2 disconosce questi fatti e non fa altro che aggiungere nuovi divieti, tasse e ridistribuzioni che danneggiano la Svizzera. «Con questa legge non facciamo altro che rincarare il costo del lavoro in Svizzera, rincariamo la vita per le nostre famiglie ed economie domestiche e mettiamo in atto una burocrazia inutile e inefficiente. Sproniamo aziende che hanno bisogno di molta energia ad emigrare in paesi con salari bassissimi, il che danneggia sicuramente il clima. Imponiamo costi d’investimento inutili per la comunità e creiamo nuovi e inefficienti approfittatori statali e unità amministrative,» ha ancora sottolineato Imark.
La nuova legge prevede l’aumento dei carburanti, dell’olio da riscaldamento e del gas, il che avrà ripercussioni su tutta la filiera economica svizzera. «Nella situazione attuale,» dichiara Casimir Platzer, presidente GastroSuisse / BE, «sarebbe da irresponsabili addossare ulteriori oneri finanziari all’economia svizzera. Da oltre un anno infatti la nostra economia sta lottando contro la crisi dovuta al Coronavirus e ai diversi lockdown. Dalla seconda guerra mondiale non si era mai assistito ad una tale difficile situazione per il nostro settore. Molte aziende hanno dovuto attuare il lavoro ridotto, altre stanno fallendo e altre ancora sono già fallite. Molto toccati sono il settore della gastronomia, il settore alberghiero e il turismo in generale. Ma anche altri settori sono vicini al collasso.»
«Questa legge è inefficace sul piano climatico, visto che al massino riuscirà a diminuire le emissioni mondiali di CO2 da qui al 2030 di mezzo millesimo. Non bisogna essere un esperto climatologo per capire che la Svizzera, con le sue circa 46 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno è responsabile appena per un millesimo dei 43 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 a livello mondiale,» ha tenuto a precisare Christophe Reymond, direttore Centre Patronal / VD, in rappresentanza dell’economia romanda.
La consigliera nazionale Diana Gutjahr, UDC, imprenditrice e membro del comitato dell’USAM / TG ha sottolineato come i pendolari che sono costretti a recarsi al lavoro in automobile o gli artigiani che devono trasportare molto materiale, ma anche la mamma che deve fare la spesa per tutta la famiglia, con la nuova legge saranno costretti a pagare la benzina o il diesel 12 centesimi in più al litro. «Questo comporta subito spese supplementari annue di alcune centinaia di franchi. Nel caso di aziende con un parco veicoli maggiore i costi aumenteranno di alcune migliaia o addirittura decine di migliaia di franchi all’anno. E’ ingiusto.» Anche il divieto di fatto per i riscaldamenti a combustibili fossili secondo Diana Gutjahr è alquanto ingiusto, perché per esempio i proprietari di case anziani non potranno permettersi gli investimenti per risanare gli impianti esistenti per sostituirli con impianti ad energia rinnovabile. Tutto questo porterà a molti casi di rigore, ha detto preoccupata la consigliera nazionale turgoviese.
Ecco perché l’economia svizzera, come ad esempio Commercio Svizzera, GastroSuisse, l’Associazione Proprietari Fondiari, l’Unione Svizzera delle arti e mestieri e delle PMI del Canton Zurigo, il Centre Patronal nonché le associazioni degli automobilisti e le associazioni dell’industria degli oli minerali il 13 giugno dicono NO a questa legge inefficace sul CO2!
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