Le violazioni della legge sui cartelli costano care

Accordo che limita la concorrenza

Le violazioni della legge sui cartelli costano care

28 aprile 2021 agvs-upsa.ch – La legge sui cartelli sta diventando sempre più importante ed è sulla bocca di tutti i giuristi. Ma che cos’è un cartello? Quali conseguenze ha per i garagisti UPSA? 

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Fonte: Shutterstock
 
Il diritto dei cartelli: cosa è permesso? 
Signora Solari, un cliente consegna a un garagista un’offerta di un altro rivenditore relativa a un veicolo, per poter fare un confronto o negoziare sul prezzo. È lecito?
Olivia Solari, giurista UPSA:
È assolutamente conforme alla legislazione sui cartelli perché non è un accordo tra i due rivenditori. Il cliente vuole soltanto ottenere un prezzo più basso per un veicolo.

E se invece i rivenditori si scambiano reciprocamente e direttamente le offerte fatte ai clienti?
Si tratta chiaramente di uno scambio di informazioni sensibili. In tal modo i rivenditori possono adeguare i loro prezzi a quelli degli altri. Anche se i prezzi non vengono effettivamente modificati, si è in presenza di un accordo vietato dall’articolo 5 LCart, per cui è prevista una sanzione.

È lecito discutere informalmente, diciamo in birreria, della pressione sui margini applicata dagli importatori e di quanto margine abbia bisogno un rivenditore per sopravvivere?
Una discussione generica è lecita, che verta per esempio sulle cifre congiunturali pubblicamente accessibili. Ma se si trattano le cifre concrete delle singole aziende, si ricade nuovamente in ambito vietato

Qui trovate il scheda tematica sul tema del diritto sui cartelli.
Un cartello è un accordo tra due o più operatori di mercato che limita la concorrenza. In Svizzera i cartelli esistono da molto tempo. Già nel Medioevo c’erano le corporazioni che determinavano l’accesso al mercato e i prezzi a livello locale. Durante l’industrializzazione, nel XIX secolo, la libera concorrenza divenne sempre più importante per regolare il mercato. Allo stesso tempo però si rafforzarono anche le relazioni tra le singole imprese, tanto che nel XX secolo in Svizzera sorsero molti cartelli, tra cui per esempio quello dei libri o della birra, che per molto tempo stabilirono i prezzi nei rispettivi settori. 

Dal punto di vista delle imprese, i cartelli offrono molti vantaggi perché permettono di evitare la lotta concorrenziale. Ma dal punto di vista dell’economia nazionale i cartelli causano effetti negativi comprovati, proprio perché impediscono la concorrenza: non dovendo essere sempre un passo avanti ai concorrenti, vengono a mancare gli incentivi a produrre nel modo più efficiente e innovativo possibile, in modo da proporre al cliente offerte vantaggiose.

Per questo, con la revisione totale della legge sui cartelli del 1995, la Svizzera ha creato le basi per contrastare i cartelli. Oltre al divieto di accordi che pregiudicano la concorrenza, la legge prevede anche il divieto di abuso della posizione dominante di mercato e il controllo sulle fusioni. Queste misure mirano a proteggere e promuovere la libera concorrenza. 

L’articolo 5 della legge sui cartelli (LCart) si occupa del divieto più importante: quello degli accordi che limitano la concorrenza. La parola «accordo» ha un ampio significato. Da un lato comprende le convenzioni scritte, orali, contrattuali o implicite. Dall’altro vi rientra anche lo scambio di dati sensibili, perché lo scambio di informazioni genera il pericolo di una pratica concordata. Un accordo può essere stretto sia tra due concorrenti dello stesso livello di mercato, per esempio tra due garagisti, sia tra due operatori del marcato di livelli diversi, per esempio direttiva dell’importatore rispetto al rivenditore. In generale, gli accordi che limitano la concorrenza sono leciti se sono giustificati da motivi di efficienza economica, come nell’esempio della collaborazione finalizzata alla ricerca. Sarà invece improbabile dimostrare tale giustificazione per gli accordi su prezzi, margini, ripartizione di zone o simili.

Le violazioni della legge sui cartelli sono punite con sanzioni fino al 10% della cifra d’affari conseguita in Svizzera negli ultimi tre esercizi. Per una cifra d’affari annuale di 10 milioni di franchi, l’ammontare massimo della sanzione è quindi di tre milioni di franchi. 
 
Qui trovate il scheda tematica sul tema del diritto sui cartelli. Saranno inoltre messe a disposizione slide con le norme in materia di cartelli per le riunioni o gli eventi con i concorrenti. L’UPSA consiglia in inserire queste slide all’inizio della presentazione e di rimandare alle norme del diritto dei cartelli.
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