Meno traffico ma ossidi di azoto ancora alti

Divieti di circolazione

Meno traffico ma ossidi di azoto ancora alti

23 aprile 2020 upsa-agvs.ch – I divieti di circolazione sono la ricetta con cui molte città europee vogliono mettere al bando i diesel e migliorare così la qualità della loro aria. La crisi da coronavirus dimostra però la faciloneria di questo approccio: nonostante il calo del traffico gli ossidi di azoto non sono infatti diminuiti.

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cst. «La crisi causata dal coronavirus ci consente di fare un’osservazione straordinaria – e rivela che i divieti di circolazione per i diesel sono un errore epocale di autorità e tribunali, che ha causato un inutile danno finanziario a migliaia di automobilisti». Inizia così il commento di Martin Schraag, autore ospite della rivista di attualità Focus-Online. Nel pezzo, l’ingegnere diplomato ed esperto di tecnica della misurazione giunge a una conclusione: i diesel non sarebbero la causa principale dei livelli elevati di ossidi di azoto nelle città – e adduce come prova la crisi da coronavirus. Le sue affermazioni si basano sull’analisi di dati di libero accesso sulle misurazioni effettuate a Stoccarda – proprio la città che, dal 1° luglio 2020, imporrà un divieto di circolazione a zone per i diesel Euro 5.

Le misure di contenimento del coronavirus hanno determinato una netta riduzione del traffico in tutto il capoluogo del Baden-Württemberg. Il calo ha giovato all’aria? No, constata Martin Schraag. I valori degli ossidi di azoto rilevati a marzo, ad esempio dalla stazione di controllo Neckartor, risultano persino superiori a quelli registrati in giorni simili ma in presenza di molto più traffico. A Pasqua, periodo in cui gli spostamenti sono stati ancora più esigui, il livello avrebbe superato anche di notte il valore limite di 40 microgrammi per metro cubo. Secondo Schraag, i picchi di NO2 si registrano anche nei centri città in cui non è ammessa la circolazione di auto. «Ora che il traffico non c’è si vede che il suo impatto è inferiore a quanto si pensasse», afferma l’ingegnere. Per Schraag, a incidere sarebbero diversi fattori, tra cui gli impianti di riscaldamento, il bel tempo e il vento.

A dire il vero, il Baden-Württemberg non vorrebbe altri divieti di circolazione ma è costretto ad applicarli in ossequio a una sentenza giudiziaria – a meno che non rientri nei valori limite di NO2. Stando a «Redaktionsnetzwerk Deutschland», il Ministero dei trasporti avrebbe chiesto al tribunale amministrativo superiore di posticipare la decisione sugli altri divieti di circolazione. «L’andamento è positivo ma, data la crisi da coronavirus, è impossibile prevedere l'evolvere della situazione nei prossimi mesi», si legge nella motivazione.
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