Una mozione per evitare sanzioni

Multe per la CO2

Una mozione per evitare sanzioni

3 luglio 2020 agvs-upsa.ch – No alle multe per la CO2 nel 2020 e 2021: è quanto richiesto dal consigliere nazionale dell’UDC Walter Wobmann, che ha presentato una mozione in tal senso.​
 

abi. I dati parlano chiaro: entro il 2015 le emissioni di CO2 delle nuove auto messe in circolazione dovevano essere ridotte a una media di 130 grammi di CO2/km. Poiché il valore target non è stato raggiunto nemmeno nel 2019, gli importatori di auto devono pagare una multa totale di 78,1 milioni di franchi. Nell’anno 2018 la cifra ammontava a 31,7 milioni di franchi. Questo è quanto annunciato dall’Ufficio federale dell’energia (UFE) all’inizio di luglio. 

Poiché nel frattempo l’obiettivo climatico è stato ulteriormente abbassato a 95 grammi per chilometro, queste sanzioni saranno probabilmente ancora più elevate in futuro, in particolare nel 2020. La pandemia di coronavirus ha causato un crollo massiccio delle vendite di auto nuove, come mostrato dagli ultimi dati di auto-suisse. 

Per il consigliere nazionale dell’UDC Walter Wobmann la situazione è chiara: «La miscela di mancati ricavi e possibili sanzioni è esplosiva per il settore dell’auto, che con i suoi 86’000 collaboratori è fondamentale per il sistema». Ha quindi presentato una mozione cofirmata da 15 consiglieri nazionali, tra cui Albert Rösti, Benjamin Giezendanner, Thomas Hurter e Nadja Umbricht Pieren. 

Wobmann ha richiesto al Consiglio federale di emanare un regolamento per sospendere le sanzioni nel 2020 e 2021 in caso di superamento degli obiettivi individuali in materia di emissioni di CO2 della flotta di veicoli nuovi di un importatore o di un produttore. Uno scenario assolutamente realistico: il consigliere nazionale dell’UDC parte dal presupposto che i veicoli plug-in diminuiranno ancora più drasticamente rispetto al mercato nel suo complesso, a causa del calo della domanda e delle difficoltà di consegna. 

«Vista l’odierna situazione del mercato, la priorità assoluta deve essere la creazione dello slancio necessario per compensare al meglio le recenti perdite, sia nel prossimo anno che durante quello in corso», scrive come motivazione, attribuendo alle sanzioni un «carattere punitivo irragionevole» nel quadro delle condizioni attuali.

La mozione è in attesa di essere esaminata dal Consiglio. La richiesta di Wobmann ha tuttavia riscosso scarso sostegno in Parlamento, come riportato dal «Tages-Anzeiger». Anche il PLR si mostra riluttante: «Nonostante il coronavirus, la questione ambientale e climatica ha tuttora carattere d’urgenza», afferma la presidente del PLR Petra Gössi. Questa crisi a breve termine non dovrebbe quindi compromettere le misure a lungo termine previste dalla legge sul CO2. Wobmann replica sul «Tages-Anzeiger»: «Il PLR si sta sempre più allontanando dalla politica borghese, facendo fronte comune con la sinistra».

 

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