Multe disciplinari
Niente immunità nonostante sentenza
26 marzo 2019 upsa-agvs.ch – Quando non è chiaro chi abbia guidato un’auto aziendale la multa disciplinare non si paga. Così ha deciso il Tribunale federale. La sentenza non concede però l’immunità alle imprese.
abi. La sentenza del Tribunale federale è riferita a un fatto avvenuto nell’agosto 2014. Allora la polizia del Canton Obvaldo aveva inflitto una multa di 250 franchi a un’impresa che risultava detentrice di un’auto aziendale sfrecciata in un centro abitato a 14 km/h più del consentito. Gli ufficiali avevano richiamato l’art. 6 della Legge sulle multe disciplinari (LMD), secondo cui quelle fino a 300 franchi vengono inflitte al detentore del veicolo riportato sulla licenza di circolazione, quando l’autore dell’infrazione è sconosciuto. L’impresa aveva dichiarato di non conoscere l’identità del guidatore.
E non accettando la multa è ricorsa in giudizio davanti al Tribunale federale. E tanta tenacia è stata ripagata. Il Tribunale federale ha infatti annullato la sentenza del Tribunale d’appello del Canton Obvaldo ed esonerato la ricorrente dal pagamento.
Nessuna sanzione senza legge
Il Tribunale federale ha fondato la sentenza sul principio secondo cui non c’è sanzione senza legge. La Legge federale sulla circolazione stradale stabilisce infatti che alle infrazioni del codice stradale vanno applicate le disposizioni del codice penale (CP), a meno che non siano previste deroghe. Secondo il Tribunale federale, però, il CP esclude la responsabilità penale in capo alle aziende in caso di semplici contravvenzioni. Dato che l’art. 6 LMD non prevede esplicitamente una responsabilità a carico delle imprese, il Tribunale federale ha quindi constatato l’assenza di basi legali sufficienti. Ergo: la disposizione non trova applicazione nel caso delle persone giuridiche.
L’aspetto più curioso di questa storia è che il Consiglio federale si era proposto di assegnare una maggiore responsabilità ai detentori di veicoli lanciando Via sicura, un pacchetto di misure di sicurezza che avrebbe dovuto chiamare anche le persone giuridiche a rispondere di piccole violazioni.
Niente immunità in caso di infrazione
Essendo riferita solo alle multe disciplinari, la sentenza non concede alcuna immunità a chi guida un veicolo aziendale. Le multe vengono infatti inflitte in casi non gravi, ad esempio a chi supera di poco i limiti di velocità, a chi parcheggia dove non è consentito o non ha a bordo il triangolo di sicurezza.
Quando invece sono a rischio le persone o vengono causati danni materiali o lesioni, le autorità non possono più seguire la procedura semplificata e infliggere una multa disciplinare di massimo 300 franchi. Le pene si fanno più pesanti e possono arrivare ad essere pecuniarie o addirittura detentive. Per il servizio legale UPSA una cosa quindi è chiara: è importante sapere precisamente chi sia alla guida della auto aziendali.
Soprattutto ora, con le tante esposizioni di primavera e relativi giri di prova, le auto dei garage sono spesso in mano a sconosciuti. Per questo l’UPSA ha approntato un contratto di utilizzo per i test drive (( LINK Vertrag)). Chi firma il contratto si assume la responsabilità di rispettare le disposizioni codice della circolazione. Ciò significa che risponde integralmente di qualsiasi delitto stradale come la violazione dei limiti di velocità. Inoltre, l’UPSA consiglia vivamente di allegare sempre al contratto di utilizzo una copia della licenza di condurre del cliente.
Nel caso dei giri di prova interni a seguito di riparazioni o delle auto dei garage, si può ricorrere invece a un libretto di bordo in cui indicare chi ha utilizzato un dato veicolo e in quale momento ciò è avvenuto.
abi. La sentenza del Tribunale federale è riferita a un fatto avvenuto nell’agosto 2014. Allora la polizia del Canton Obvaldo aveva inflitto una multa di 250 franchi a un’impresa che risultava detentrice di un’auto aziendale sfrecciata in un centro abitato a 14 km/h più del consentito. Gli ufficiali avevano richiamato l’art. 6 della Legge sulle multe disciplinari (LMD), secondo cui quelle fino a 300 franchi vengono inflitte al detentore del veicolo riportato sulla licenza di circolazione, quando l’autore dell’infrazione è sconosciuto. L’impresa aveva dichiarato di non conoscere l’identità del guidatore.
E non accettando la multa è ricorsa in giudizio davanti al Tribunale federale. E tanta tenacia è stata ripagata. Il Tribunale federale ha infatti annullato la sentenza del Tribunale d’appello del Canton Obvaldo ed esonerato la ricorrente dal pagamento.
Nessuna sanzione senza legge
Il Tribunale federale ha fondato la sentenza sul principio secondo cui non c’è sanzione senza legge. La Legge federale sulla circolazione stradale stabilisce infatti che alle infrazioni del codice stradale vanno applicate le disposizioni del codice penale (CP), a meno che non siano previste deroghe. Secondo il Tribunale federale, però, il CP esclude la responsabilità penale in capo alle aziende in caso di semplici contravvenzioni. Dato che l’art. 6 LMD non prevede esplicitamente una responsabilità a carico delle imprese, il Tribunale federale ha quindi constatato l’assenza di basi legali sufficienti. Ergo: la disposizione non trova applicazione nel caso delle persone giuridiche.
L’aspetto più curioso di questa storia è che il Consiglio federale si era proposto di assegnare una maggiore responsabilità ai detentori di veicoli lanciando Via sicura, un pacchetto di misure di sicurezza che avrebbe dovuto chiamare anche le persone giuridiche a rispondere di piccole violazioni.
Niente immunità in caso di infrazione
Essendo riferita solo alle multe disciplinari, la sentenza non concede alcuna immunità a chi guida un veicolo aziendale. Le multe vengono infatti inflitte in casi non gravi, ad esempio a chi supera di poco i limiti di velocità, a chi parcheggia dove non è consentito o non ha a bordo il triangolo di sicurezza.
Quando invece sono a rischio le persone o vengono causati danni materiali o lesioni, le autorità non possono più seguire la procedura semplificata e infliggere una multa disciplinare di massimo 300 franchi. Le pene si fanno più pesanti e possono arrivare ad essere pecuniarie o addirittura detentive. Per il servizio legale UPSA una cosa quindi è chiara: è importante sapere precisamente chi sia alla guida della auto aziendali.
Soprattutto ora, con le tante esposizioni di primavera e relativi giri di prova, le auto dei garage sono spesso in mano a sconosciuti. Per questo l’UPSA ha approntato un contratto di utilizzo per i test drive (( LINK Vertrag)). Chi firma il contratto si assume la responsabilità di rispettare le disposizioni codice della circolazione. Ciò significa che risponde integralmente di qualsiasi delitto stradale come la violazione dei limiti di velocità. Inoltre, l’UPSA consiglia vivamente di allegare sempre al contratto di utilizzo una copia della licenza di condurre del cliente.
Nel caso dei giri di prova interni a seguito di riparazioni o delle auto dei garage, si può ricorrere invece a un libretto di bordo in cui indicare chi ha utilizzato un dato veicolo e in quale momento ciò è avvenuto.
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