Referendum contro la legge sul CO2
«Il clima non ne trarrebbe alcun vantaggio»
10 novembre 2020 agvs-upsa.ch – La nuova legge sul CO2 costa molto e non porta nulla. Comporterà più burocrazia, più divieti, più regolamenti, oltre a nuove imposte e tasse. A questo riguardo, i media UPSA hanno intervistato alcuni rappresentanti delle associazioni che sostengono il referendum. Oggi è il turno di André Kirchhofer, vicedirettore dell’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (Astag).
sco. Signor Kirchhofer, per quale motivo la legge sul CO2 va nella direzione sbagliata secondo lei?
André Kirchhofer, vicedirettore Astag: Lo scopo, l’obiettivo e il contenuto della legge sono una cosa. Per l’Astag il punto è che dev’essere il popolo a decidere. La legge sul CO2 rappresenta un intervento pesante sulla politica energetica attuata finora in Svizzera. Costituirebbe un cambiamento di paradigma. Pertanto, un referendum è assolutamente necessario!
Quali modifiche auspica alla legge approvata di recente?
Nel trasporto su strada di merci e persone, le emissioni inquinanti sono state efficacemente ridotte quasi a zero, grazie a massicci investimenti delle aziende di trasporto in veicoli all’avanguardia. Il traffico pesante rappresenta oggi neanche il 5% delle emissioni di CO2 in Svizzera. L’Astag continua quindi a puntare sull’innovazione anche per il futuro. La legge sul CO2, invece, si basa su obblighi, divieti, nuove tasse e imposte. Questo è l’approccio sbagliato.
Cosa dice alla Gioventù per il clima, per cui la legge non è ancora sufficiente?
Astag rappresenta il settore del trasporto su strada. Noi parliamo a nome dei nostri soci che sarebbero pesantemente penalizzati dalla nuova legge sul CO2, nonostante tutti gli investimenti che hanno già sostenuto e i comprovati risultati ottenuti a favore di una mobilità rispettosa dell’ambiente e del clima. Le nostre imprese di trasporto investono costantemente in veicoli commerciali all’avanguardia. Le emissioni inquinanti sono scese così quasi a zero e il trasporto pesante contribuisce neanche per il 5% alle emissioni di CO2 complessive della Svizzera.
Perché è così importante bloccare questa legge per l’economia svizzera?
La legge sul CO2, così come approvata dal Parlamento, costa molto e non serve a nulla. Aumenta gli oneri per l’economia, il tessuto produttivo e la popolazione, soprattutto nelle regioni rurali e montane, mette a repentaglio l’urgente e necessario ampliamento delle infrastrutture di trasporto, erodendo così la competitività del Paese. E la cosa peggiore è che il clima non ne trarrebbe alcun beneficio.
Quali possibilità vede in un’eventuale votazione popolare?
Una votazione popolare consentirebbe una discussione più approfondita della questione. Ma soprattutto sarebbe la sovranità popolare a decidere come procedere nella politica energetica e ambientale svizzera. Vogliamo davvero affrontare così tanti svantaggi, costi e divieti, senza vantaggi concreti per il clima?
André Kirchhofer, vicedirettore Astag: Lo scopo, l’obiettivo e il contenuto della legge sono una cosa. Per l’Astag il punto è che dev’essere il popolo a decidere. La legge sul CO2 rappresenta un intervento pesante sulla politica energetica attuata finora in Svizzera. Costituirebbe un cambiamento di paradigma. Pertanto, un referendum è assolutamente necessario!
Quali modifiche auspica alla legge approvata di recente?
Nel trasporto su strada di merci e persone, le emissioni inquinanti sono state efficacemente ridotte quasi a zero, grazie a massicci investimenti delle aziende di trasporto in veicoli all’avanguardia. Il traffico pesante rappresenta oggi neanche il 5% delle emissioni di CO2 in Svizzera. L’Astag continua quindi a puntare sull’innovazione anche per il futuro. La legge sul CO2, invece, si basa su obblighi, divieti, nuove tasse e imposte. Questo è l’approccio sbagliato.
Cosa dice alla Gioventù per il clima, per cui la legge non è ancora sufficiente?
Astag rappresenta il settore del trasporto su strada. Noi parliamo a nome dei nostri soci che sarebbero pesantemente penalizzati dalla nuova legge sul CO2, nonostante tutti gli investimenti che hanno già sostenuto e i comprovati risultati ottenuti a favore di una mobilità rispettosa dell’ambiente e del clima. Le nostre imprese di trasporto investono costantemente in veicoli commerciali all’avanguardia. Le emissioni inquinanti sono scese così quasi a zero e il trasporto pesante contribuisce neanche per il 5% alle emissioni di CO2 complessive della Svizzera.
Perché è così importante bloccare questa legge per l’economia svizzera?
La legge sul CO2, così come approvata dal Parlamento, costa molto e non serve a nulla. Aumenta gli oneri per l’economia, il tessuto produttivo e la popolazione, soprattutto nelle regioni rurali e montane, mette a repentaglio l’urgente e necessario ampliamento delle infrastrutture di trasporto, erodendo così la competitività del Paese. E la cosa peggiore è che il clima non ne trarrebbe alcun beneficio.
Quali possibilità vede in un’eventuale votazione popolare?
Una votazione popolare consentirebbe una discussione più approfondita della questione. Ma soprattutto sarebbe la sovranità popolare a decidere come procedere nella politica energetica e ambientale svizzera. Vogliamo davvero affrontare così tanti svantaggi, costi e divieti, senza vantaggi concreti per il clima?
Kommentar hinzufügen
Kommentare