Riapertura degli showroom
Gioia per l’allentamento
5 marzo 2021 upsa-agvs.ch – Finalmente i garage possono riprendere le attività di consulenza personale alla clientela. Il sollievo è tanto. Lo dimostra un’indagine tra i soci UPSA.
Yasmin Bürgi, titolare e direttrice di City-Garage GmbH di Aarau. Fonte: Media dell'UPSA
red. Il ramo dell’auto tira un respiro di sollievo. Dal 1° marzo, infatti, i garagisti svizzeri possono ricevere di nuovo clienti. Il 18 gennaio era scattata una chiusura di sei settimane per gli showroom e le aree di vendita all’aperto. «Sono molto felice che lo shutdown sia finito», afferma Yasmin Bürgi, titolare e direttrice di City-Garage GmbH di Aarau, che aggiunge sorridendo: «È bello poter riprendere le attività di consulenza personale ai clienti.» Per la Bürgi, non è stato facile digerire la nuova chiusura. Il suo garage ha tentato, per quanto possibile, di restare in contatto con i clienti per e-mail e telefono. «Ce la siamo cavata piuttosto bene nonostante le circostanze difficili.» Difatti, la rappresentanza ufficiale di Nissan è riuscita a vendere un paio di auto nuove. E il business delle occasioni è stato più che soddisfacente. «Acquistiamo e vendiamo continuamente. È importante guardarsi intorno e cercare dell’usato in buono stato», dichiara la Bürgi, cui sono rimaste appena due occasioni in stock.
L’usato si è venduto bene anche da Automobile Flückiger AG di Rüfenacht e Gümligen BE. Michael Flückiger, direttore vendite, dichiara: «Negli ultimi mesi le occasioni sono andate via come il pane. Basta guardare il nostro spiazzo qui fuori. Hanno comprato non solo i privati ma anche i commercianti.» Il manager della rappresentanza Mitsubishi crede che la gente abbia un po’ più soldi per acquistare un’auto non potendo spenderli al ristorante o in vacanze. «Quindi può permettersi di comprare l’usato di qualità», spiega Flückiger, che aggiunge: «Il risvolto della medaglia è che alcuni rami se la passano male, soprattutto quello della ristorazione. Alcuni ci hanno chiesto il pagamento rateale. Per fortuna, sino a ora hanno pagato tutti.» A conti fatti, il responsabile delle vendite del garage bernese si dice soddisfatto: «Gennaio e febbraio non sono andati poi così male come avevamo temuto. Non abbiamo dovuto chiedere il lavoro ridotto. Ci siamo occupati dell’ispezione di alcuni veicoli. Quanto al nuovo, non abbiamo registrato una corsa agli acquisti dalla riapertura a oggi. Un cliente ha chiesto di fare un giro di prova. Ma era consentito farlo anche durante la chisura.»
Moreno Hoesli, direttore della Bemauto SA di Lugano, è contento di poter servire di nuovo i clienti personalmente nello showroom e di poter lavorare di nuovo in un quadro «normale». Le ultime settimane sono state difficili per la rappresentanza dei marchi Citroën, Peugeot e DS Automobiles. «Click & Collect purtroppo non è stato preso in considerazione da molti clienti. Questo dimostra ancora una volta che la componente emotiva è fondamentale quando si acquista un'auto», spiega Hoesli. Nonostante l’indennità per lavoro ridotto e il buon utilizzo dell'officina, difficilmente si riesce a coprire i costi fissi. Il direttore ha sentimenti contrastanti sul futuro. «Ci sono numerosi fattori che possono contribuire all'ulteriore corso dell'anno operativo». Per esempio, sta aspettando con ansia la riapertura di ristoranti e bar e l'abolizione del requisito dell'home office. «Con lo smart working ed il home office vengono percorsi meno chilometri. Speriamo che le strade si riempiano presto di vita e che si riesca a combattere con successo la pandemia.»
Sia i clienti che i dipendenti di Hoffmann Automobile con cinque sedi nella regione di Basilea sono contenti di vedere un ritorno a una certa normalità. «I clienti con intenzioni concrete di acquisto sono felici di poter ora guardare di nuovo le auto dal vivo», dice Gregor Hoffmann, responsabile del marketing. Nessun lamento è stato sentito dal concessionario VW, Audi e Skoda durante lo shutdown. «Questo non è il nostro modo di fare. Abbiamo ampliato notevolmente le nostre competenze e l'offerta di vendita online. Pertanto, non abbiamo dovuto chiudere a zero». Inoltre, il mercato dell'usato è stato fortunatamente stabile in gennaio e febbraio.
Piano di protezione per autofficine.
Piano di protezione per autofficine con modifiche in evidenza.
Factsheet «Informazioni legali sul coronavirus».
Piano di protezione per autofficine con modifiche in evidenza.
Factsheet «Informazioni legali sul coronavirus».
Yasmin Bürgi, titolare e direttrice di City-Garage GmbH di Aarau. Fonte: Media dell'UPSA
red. Il ramo dell’auto tira un respiro di sollievo. Dal 1° marzo, infatti, i garagisti svizzeri possono ricevere di nuovo clienti. Il 18 gennaio era scattata una chiusura di sei settimane per gli showroom e le aree di vendita all’aperto. «Sono molto felice che lo shutdown sia finito», afferma Yasmin Bürgi, titolare e direttrice di City-Garage GmbH di Aarau, che aggiunge sorridendo: «È bello poter riprendere le attività di consulenza personale ai clienti.» Per la Bürgi, non è stato facile digerire la nuova chiusura. Il suo garage ha tentato, per quanto possibile, di restare in contatto con i clienti per e-mail e telefono. «Ce la siamo cavata piuttosto bene nonostante le circostanze difficili.» Difatti, la rappresentanza ufficiale di Nissan è riuscita a vendere un paio di auto nuove. E il business delle occasioni è stato più che soddisfacente. «Acquistiamo e vendiamo continuamente. È importante guardarsi intorno e cercare dell’usato in buono stato», dichiara la Bürgi, cui sono rimaste appena due occasioni in stock.
L’usato si è venduto bene anche da Automobile Flückiger AG di Rüfenacht e Gümligen BE. Michael Flückiger, direttore vendite, dichiara: «Negli ultimi mesi le occasioni sono andate via come il pane. Basta guardare il nostro spiazzo qui fuori. Hanno comprato non solo i privati ma anche i commercianti.» Il manager della rappresentanza Mitsubishi crede che la gente abbia un po’ più soldi per acquistare un’auto non potendo spenderli al ristorante o in vacanze. «Quindi può permettersi di comprare l’usato di qualità», spiega Flückiger, che aggiunge: «Il risvolto della medaglia è che alcuni rami se la passano male, soprattutto quello della ristorazione. Alcuni ci hanno chiesto il pagamento rateale. Per fortuna, sino a ora hanno pagato tutti.» A conti fatti, il responsabile delle vendite del garage bernese si dice soddisfatto: «Gennaio e febbraio non sono andati poi così male come avevamo temuto. Non abbiamo dovuto chiedere il lavoro ridotto. Ci siamo occupati dell’ispezione di alcuni veicoli. Quanto al nuovo, non abbiamo registrato una corsa agli acquisti dalla riapertura a oggi. Un cliente ha chiesto di fare un giro di prova. Ma era consentito farlo anche durante la chisura.»
Moreno Hoesli, direttore della Bemauto SA di Lugano, è contento di poter servire di nuovo i clienti personalmente nello showroom e di poter lavorare di nuovo in un quadro «normale». Le ultime settimane sono state difficili per la rappresentanza dei marchi Citroën, Peugeot e DS Automobiles. «Click & Collect purtroppo non è stato preso in considerazione da molti clienti. Questo dimostra ancora una volta che la componente emotiva è fondamentale quando si acquista un'auto», spiega Hoesli. Nonostante l’indennità per lavoro ridotto e il buon utilizzo dell'officina, difficilmente si riesce a coprire i costi fissi. Il direttore ha sentimenti contrastanti sul futuro. «Ci sono numerosi fattori che possono contribuire all'ulteriore corso dell'anno operativo». Per esempio, sta aspettando con ansia la riapertura di ristoranti e bar e l'abolizione del requisito dell'home office. «Con lo smart working ed il home office vengono percorsi meno chilometri. Speriamo che le strade si riempiano presto di vita e che si riesca a combattere con successo la pandemia.»
Sia i clienti che i dipendenti di Hoffmann Automobile con cinque sedi nella regione di Basilea sono contenti di vedere un ritorno a una certa normalità. «I clienti con intenzioni concrete di acquisto sono felici di poter ora guardare di nuovo le auto dal vivo», dice Gregor Hoffmann, responsabile del marketing. Nessun lamento è stato sentito dal concessionario VW, Audi e Skoda durante lo shutdown. «Questo non è il nostro modo di fare. Abbiamo ampliato notevolmente le nostre competenze e l'offerta di vendita online. Pertanto, non abbiamo dovuto chiudere a zero». Inoltre, il mercato dell'usato è stato fortunatamente stabile in gennaio e febbraio.
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